La raccolta differenziata della plastica permette di dare nuova vita a questo materiale, evitandone la dispersione nell’ambiente e risparmiandone la produzione, causa di un elevato consumo di energia e di emissioni di CO2.
I materiali plastici sono la principale causa di inquinamento dei mari e del suolo. Basti pensare che secondo il report del Wwf “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire” sono 170mila miliardi i frammenti plastici che galleggiano negli oceani.
Questo numero allarmante fa capire quanto è importante ridurre il consumo di questo materiale e, quando il suo impiego è inevitabile, smaltirlo nella maniera corretta gettandolo nel bidone corretto.
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Il corretto smaltimento dei rifiuti, la raccolta plastica
Ridurre il consumo di plastica, facendo un’accurata raccolta differenziata, sono i gesti al centro delle campagne di sensibilizzazione di cui si fanno portavoce le associazioni ambientaliste e un numero sempre maggiore di Stati.
In Italia la raccolta differenziata non è uguale in tutti i Comuni, ma sono sempre di più quelli che differenziano la plastica per riciclarla per dargli una nuova vita.
I vantaggi della raccolta differenziata plastica:
- Ridurre l’inquinamento: gli impatti sull’ambiente di questo polimero sintetico sono ormai evidenti.
- Creazione di nuovi oggetti: effettuare la raccolta differenziata permette di recuperare la plastica e di indirizzarla verso gli stabilimenti adatti allo stoccaggio e all’eventuale riciclaggio del materiale per la creazione di nuovi oggetti.
- Risparmio energetico: la raccolta differenziata della plastica può essere determinante nella riduzione dei consumi energetici del nostro paese. La produzione dei polimeri sintetici, infatti, causa emissioni di CO2 e consuma petrolio e gas fossili inquinanti.
Quale plastica va differenziata?
Fare la raccolta differenziata non è sempre così semplice: alcuni oggetti e packaging fanno sorgere dei dubbi sul loro corretto smaltimento. Quindi cosa si mette nella raccolta differenziata della plastica?
Per differenziare correttamente la plastica è necessario comprendere solamente materiali plastici da imballaggio.
Per imballaggio si intende “manufatto concepito per contenere, trasportare e proteggere merci in ogni fase del processo di distribuzione” (Corepla).
Ci sono però degli oggetti che possono suscitare dei dubbi e altri che variano cestino di destinazione a seconda delle indicazioni del proprio Comune.
Vediamo alcuni esempi:
- Polistirolo: se alimentare va sempre gettato nella plastica. Quello da imballaggio invece, a seconda del Comune, nella plastica oppure nell’indifferenziato.
- Tetra Pak: per sapere dove gettare questo materiale bisogna fare riferimento alle indicazioni del proprio Comune. In alcuni casi va gettato nella plastica, in altri nella raccolta della carta.
- Le stoviglie monouso: bisogna fare attenzione all’etichetta. Se sono biodegradabili e compostabili bisogna gettarle nell’umido e non nella plastica.
- Vasi da fiori solo per la vendita e trasporto: sono riciclabili e vanno conferiti nella plastica
Cosa non mettere nella raccolta della plastica?
Quando si hanno dubbi riguardo allo smaltimento rifiuti è sempre consigliabile controllare l’etichetta del prodotto che specifica come smaltirlo. È indispensabile anche consultare il calendario raccolta differenziata del Comune, che generalmente spiega come smaltire correttamente i materiali.
Ci sono dei materiali in plastica che non rientrano nella categoria degli imballaggi, di conseguenza non vanno mai inseriti nella raccolta differenziata:
- Piatti e bicchieri di plastica dura riutilizzabili
- Penne, pennarelli e cancelleria
- Gli utensili da cucina, bacinelle e barattoli di plastica
- I giocattoli e palloni
- Cartelline in plastica, CD, DVD e chiavette USB
- Ciabatte
- Piccoli elettrodomestici
- Pannolini e assorbenti
- Occhiali
- Sottovasi e vasi (solo quelli da trasporto sono riciclabili)
- Guanti e mascherine
La raccolta della plastica non serve
In passato si pensava che differenziare i rifiuti fosse inutile perché si credeva che alla fine dello stoccaggio i vari materiali sarebbero stati riuniti e smaltiti tutti insieme. Oggi è possibile dimostrare che non è così e che differenziare la plastica ha portato negli anni numerosi benefici all’ambiente.
Secondo i dati registrati da Corepla, nel 2022, sono stati avviate al riciclo oltre 690mila tonnellate di rifiuti plastici provenienti dal riciclo della raccolta domestica.
Imballaggi che altrimenti sarebbero finiti dispersi nell’ambiente o avrebbero concluso il loro ciclo di vita.
Oltre a partecipare attivamente a un processo di economia circolare dando nuova vita ai materiali, la raccolta differenziata plastica permette di ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2.
Cosa si può ottenere dal riciclo delle bottiglie in PET?
- 10 bottiglie di plastica possono essere trasformate in un maglione (70% lana, 30% PET)
- Con 25 bottiglie si può fare una lampada
- Bastano 23 bottiglie in PET per realizzare un cestino da supermercato
- 1000 bottiglie possono essere trasformate in una cucina intera
L’importanza della raccolta differenziata della plastica
Nonostante il problema dell’inquinamento sia evidente, la presenza di rifiuti plastici nei nostri oceani sta aumentando in maniera esponenziale. Per questo motivo è così importante fare accuratamente la raccolta differenziata.
L’obbiettivo del corretto smaltimento e della raccolta plastica è quello di non dover più produrne di nuova, utilizzando quella già esistente e attenuando l’emergenza ambientale causata dai rifiuti dispersi negli ecosistemi.
Per ottenere questo risultato bisogna anche diminuire l’utilizzo di imballaggi. Infatti, se il consumo continua a crescere, il solo riciclo non riuscirà mai a soddisfare la richiesta e sarà necessario produrre sempre nuova plastica.
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