L’inquinamento del mar Tirreno è un fenomeno da prendere in considerazione maggiormente, rispetto a quanto fatto sino ad ora.
La percentuale di plastica e di materiale inquinante è molto alta, e la situazione del Mar Tirreno è in continuo monitoraggio da associazioni importanti che si occupano di salvaguardare l’ambiente.
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Il Mar Tirreno e la sua Isola.. di Plastica
Il mare è stato trasformato in una vera e propria discarica: bottigliette di plastica, sacchetti, cicche di sigarette, scarpe e componenti di automobili sono solo alcuni dei rifiuti che generalmente invadono i nostri mari.
Questa è la situazione mare Tirreno, nel quale pochi mesi fa è stata scoperta una vera e propria isola di plastica formatasi tra la Corsica, Capraia e l’Isola d’Elba, il cui diametro raggiunge alcuni chilometri.
I rifiuti che formano questa spaventosa isola sono principalmente imballaggi utilizzati per pochi minuti, ma che sono destinati a rimanere in mare per decenni.
Le correnti spostano questi rifiuti, di conseguenza questa isola è mobile e potrebbe spostarsi sempre più verso le spiagge.
Le condizioni del Mar Tirreno appaiono come un enorme disastro ambientale, generando dei mutamenti che hanno già avuto ripercussioni sulle specie vegetali e animali.
Molti dei pesci trovati morti in acqua hanno ingerito delle microplastiche, finendo soffocati. Altri invece sono rimasti gravemente feriti o addirittura intrappolati fino a morire tra le reti riversate in mare.
Le reali condizioni del Mar Tirreno
Dai recenti studi effettuati sulla quantità di plastica presente nel Mar Tirreno, si è riscontrata la presenza di microplastiche nel 25% degli organismi marini che popolano il Tirreno.
Le microplastiche sono state monitorate ed è emersa la loro rapidità a trasformarsi in nanoplastiche, ovvero particelle di dimensioni sempre più ridotte e più facili da ingerire.
É stata documentata la presenza di plastica anche in quelle zone che sulla carta risultano protette, come ad esempio il Santuario dei Cetacei ,e ciò mette in grosse difficoltà la capacità di sopravvivenza delle specie marine.
Le previsioni dicono che i danni attuali e le quantità di rifiuti al momento presenti, sono destinate a quadruplicarsi entro il 2050 se non si inizia subito a gestire l’emergenza.
Inoltre le forti correnti, spingono i rifiuti fino a riva e la loro presenza, così come il mare inquinato non sono ben visti dai turisti.
La principale fonte di inquinamento del Mar Tirreno
Il Mar Mediterraneo e naturalmente il Mar Tirreno, hanno una percentuale elevatissima di rifiuti plastici. Si stima che i rifiuti siano per il 90% di questo materiale.
Grazie al costo così basso, sempre più prodotti vengono realizzati con questo materiale: giocattoli, bottigliette, flaconi di detersivi, sacchetti, contenitori alimentari, piatti e bicchieri. Sono solo alcuni dei prodotti comunemente acquistati.
Siamo dunque circondati da prodotti in plastica e ciò deve essere accompagnato da un corretto smaltimento, che molte volte non viene svolto nel modo corretto.
I dati estrapolati dai continui monitoraggi sulle condizioni del Mar Tirreno sono indice di un inquinamento marino costante delle acque.
L’inquinamento del mare dovuto alla presenza di rifiuti di plastica , attiva un circolo vizioso che intacca la vita delle comunità:
- l’uomo produce i rifiuti e non li gestisce adeguatamente;
- i rifiuti finiscono in mare;
- i pesci muoiono ingerendo le micro e le nanoplastiche;
- i pescatori tornano dalle battute di pesca con poco pescato;
- l’uomo si nutre dei pesci che hanno ingerito le micro e nanoplastiche.
Non solo i rifiuti di plastica distruggono l’ecosistema marino.
Anche le sostanze nocive nelle falde riescono a confluire in mare, mettendo in serio pericolo non solo i pesci ma anche i bagnanti.
Per non parlare dei riversamenti accidentali di idrocarburi in mare che provocano disastri ecologici gravissimi e irreversibili.
É evidente come i rifiuti da noi prodotti e da noi mal gestiti, oltre ad alimentare l’inquinamento marino e tutto ciò che ne comporta specialmente per quanto riguarda la biodiversità presente nel Mar Tirreno, in fin dei conti non fanno altro che gravare anche sull’uomo e sul suo buono stato di salute.
Cosa fare per migliorare le condizioni del mare inquinato:
Bisognerebbe innanzitutto spingere le grandi industrie ad investire nel riutilizzo della plastica. Risulta perciò necessario implementare il riciclaggio dei prodotti e attivare monitoraggi costanti sulle acque che si riversano in mare, per evitare di far confluire sostanze nocive.
É evidente come il comportamento del singolo non sia sufficiente, ma avere un maggiore senso civico risulta già un buon inizio.
Ecco alcuni suggerimenti:
- eseguire la raccolta differenziata;
- prediligere involucri di carta a quelli di plastica;
- eliminare l’utilizzo di piatti, bicchieri e posate di plastica;
- scegliere prodotti biodegradabili;
- utilizzare sacchetti in tessuto quando si fa la spesa;
- attivare delle campagne di sensibilizzazione, coinvolgendo la comunità nella raccolta dei rifiuti presenti sulle spiagge;
- preferire involucri riutilizzabili ai classici usa e getta.
Queste sono solo alcune delle attività da mettere in atto per ridurre l’inquinamento delle nostre acque, ma si può anche pensare a dare nuova vita alla plastica.
Molte, infatti, sono le iniziative partite per ridar vita alla plastica, realizzando oggetti da rivendere per devolvere il ricavato alle associazioni che si occupano di queste tematiche.