L’acqua distillata è un’acqua priva di gas, batteri, calcare e sali minerali quasi del tutto senza impurità che si ottiene grazie al procedimento della distillazione.
E’ impiegata per lavarci, irrigare i campi, fare il bucato, raffreddare gli strumenti e la lista potrebbe continuare all’infinito.
Indice dei contenuti
Come fare l’acqua distillata
Per fare l’acqua distillata ottenendo così un liquido che sia completamente privo di qualunque tipologia di elemento si utilizza un processo che è quello della distillazione.
Il procedimento è molto semplice e si basa sul concetto dell’evaporazione dell’acqua.
Infatti il liquido viene fatto passare attraverso un apparecchio che permette di portare, grazie all’ebollizione, il suo stato a quello gassoso, per poi essere trasferito in un condensatore, il quale lo trasformerà da gas ad acqua.
In questo processo, l’acqua viene completamente purificata, dato che gli agenti inquinati disciolti al suo interno, il calcio e i sali minerali, non evaporano durante l’ebollizione, ma rimangono nel contenitore preposto.
In alcuni casi, in particolare per la produzione a uso industriale e farmaceutico, viene aggiunto anche il passaggio in resine particolari per eliminare anche qualunque forma di ione e di sostanza residua volatile.
Metodi alternativi per realizzare l’acqua distillata
Esistono anche dei metodi casalinghi per ottenerla
Eccone un esempio:
- 1) Riempire d’acqua un pentolone da 20 litri
- 2) Inserirvi all’interno una zuppiera di vetro (non dovrà toccare il fondo ma galleggiare)
- 3) Riscaldare la pentola con fiamma bassa, per provocare l’evaporazione dell’acqua senza eccessiva ebollizione
- 4) Chiudere la pentola con il coperchio girato al contrario
- 5) Appoggiare sul coperchio dei cubetti di ghiaccio
- 6) Il vapore dell’acqua in ebollizione si condenserà a contatto con la superficie fredda del coperchio
Dove si conserva?
La conservazione di questa acqua purificata è fondamentale tanto quanto la produzione.
Affinché rimanga inalterata, infatti, bisogna assicurarsi che resti il più possibile isolata dall’ambiente esterno.
Le sostanze più pericolose con cui può entrare in contatto sono:
anidride carbonica, che ne aumenta il pH, rendendola acida
ioni metallici e anioni, presenti soprattutto nei contenitori di vetro
La plastica (polietilene, polipropilene, teflon) è il materiale ideale in cui conservare l’acqua distillata.
In alternativa anche il vetro borosilicato o il quarzo sono ugualmente validi.
Caratteristiche dell’acqua distillata
Una volta completato il processo di distillazione si otterrà un liquido che ha delle caratteristiche ben precise e impieghi differenti:
Composizione:
l’acqua è pura, nel senso che al suo interno non sono presenti sali minerali, calcio, gas o batteri;
Il ph
il ph è un indice che si basa su una scala precisa che indica l’acidità o il livello basico di un liquido. Nel caso dell’acqua il valore parte da 7 che è definito neutro e può arrivare a 0, inteso come il massimo grado di acidità o a 14 come il livello più alto di basicità.
L’acqua pura normalmente si attesta su un ph pari a 5,8, mentre le acque minerali variano tra i 5 e gli 8,5, in base alla loro provenienza e al grado di mineralizzazione, questa per la mancanza di qualunque elemento al suo interno ha un valore di ph neutro pari a 7;
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Dove si compra l’acqua distillata?
Questa particolare acqua è un prodotto che viene utilizzato nella vita domestica.
Può essere quindi comodamente acquistata e facilmente reperibile al supermercato, oltre che su internet presso i siti specializzati, oppure nelle farmacie.
Qual’è la differenza tra distillata e demineralizzata?
La differenza sostanziale tra acqua demineralizzata e distillata è dovuta a due aspetti: la componente salina e il procedimento per la loro creazione.
Il processo che porta alla creazione dell’acqua demineralizzata è chimico, dato che il sistema di depurazione tramite osmosi inversa prevede il passaggio per resine ionizzanti, mentre nel caso della distillazione dell’acqua avviene attraverso un processo di scomposizione, come l’ebollizione, che divide l’ossigeno dall’idrogeno.
L’acqua demineralizzata contiene una percentuale minima di sali, batteri e qualunque tipologia di calcio, mentre quella distillata è completamente pura.
Quali sono i principali usi in casa dell’acqua distillata
Nel ferro da stiro e piccoli elettrodomestici
Grazie alla mancanza di calcio vengono impiegate all’interno delle caldaie dei ferri da stiro o dei vaporetti, in modo da non corrodere e danneggiare i sistemi di riscaldamento ed evitando le ostruzioni da calcare;
Per la pulizia della casa
La mancanza di sali permette il lavaggio della rubinetteria e del bagno senza graffiarli o lasciare aloni;
Nel lavaggio del bucato
Inoltre grazie alla bassa durezza e al contenuto ridotto di sali, potrà essere utilizzata anche per esempio per ottenere un bucato migliore e morbido;
Pulizia personale
Lavare i capelli con acqua distillata o demineralizzata li rende più lucidi e splendenti, oltre che riduce la secchezza della pelle causata da una presenza eccessiva di carbonato di calcio;
A livello automobilistico
Possono essere impiegate nelle vaschette dei tergicristalli della macchina e nel radiatore;
Caloriferi e piante
Hanno anche una funzione ecologica dato che si possono ridurre gli sprechi impiegandole nelle vaschette dei caloriferi, oppure per innaffiare le piante;
Mantenimento dell’acquario
Per chi ama il mondo degli acquari è utile al fine di integrare l’acqua grazie al loro ph molto neutro.
L’impiego dell’acqua distillata al di fuori della casa si ha principalmente per:
Laboratori e uso medico:
Per la sua purezza è utilizzata nei laboratori e anche in campo medico. Un esempio è la soluzione fisiologica che è composta da 9 grammi per litro di cloruro di sodio proprio in acqua distillata, o anche l’impiego per la somministrazione di farmaci nelle flebo;
Batterie e strumenti industriali:
viene anche impiegata all’interno delle batterie dei camion e delle auto in particolare in quelle al piombo e nei sistemi di raffreddamento di macchinari e attrezzature industriale, data la mancanza di sostanze che possono danneggiare le componenti;